Autore: Sara Michielon
Oggi vi vogliamo parlare della più antica tra le attuali sedi museali civiche di Treviso accessibile in sedia a rotelle: Museo Bailo
In occasione di una nostra visita nella città di Treviso era d’obbligo visitare almeno un museo! La scelta è ricaduta sul museo Bailo che custodisce opere e dipinti di artisti veneti tra l’Ottocento e il Novecento.
Dovete sapere che il museo, fondato dall'abate Luigi Bailo, è stata la primissima sede museale della città. La sede che lo ospita, in origine era un convento, in seguito è stato ristrutturato facendo convivere elementi antichi e moderni. Situato a pochi passi dal centro storico, il museo Luigi Bailo si è rivelato essere un vero gioiellino.
Al nostro ingresso un signore dello staff ci ha gentilmente accompagnate all’ascensore. E' salito con noi al piano superiore e da quel momento non ci ha più lasciate. Ci ha scortato durante tutta la nostra permanenza nel museo raccontandoci aneddoti degli artisti e delle loro opere esposte.
Aveva un bagaglio di conoscenze enorme, in poco tempo ci ha raccontato molto sul passato della città di Treviso, sulla sua importanza storica e sui personaggi che l’hanno vissuta.
Sapevate che la prima rappresentazione al mondo di un soggetto con un occhiale a rivetto (occhiale senza alcun supporto che lo tiene attaccato alla testa del portatore) è stato dipinto proprio a Treviso, nella cappella di San Nicolò?
Il sig. Franco, la nostra guida inaspettata, aveva ancora molto da raccontarci. Purtroppo l’orario di chiusura imminente non ci ha permesso di approfondire in maniera dettagliata tutte le 340 opere esposte.
Per questo motivo ha accelerato il passo e ci ha portato a vedere le opere più iconiche e particolari del museo Luigi Bailo.
Qui sono custodite anche le opere dello scultore trevigiano Arturo Martini, considerato un artista rivoluzionario, che ha sperimentato molteplici tecniche scultoree. Una delle suo opere più nominate è la “Fanciulla piena d’amore”, che a primo impatto a noi è sembrata tutt’altro che innamorata. Questo non è altro che il frutto dell’espressione plastica bidimensionale e delle sinuosità delle linee liberty, ossia le tecniche usate dall'artista in quel periodo per distaccarsi dalla realtà.
La prossima volta che verrete a Treviso, tra una tappa aperitivo e una tiramisù, ricordatevi di includere una visita al Museo Bailo!
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